Grande novità nel campo della prevenzione dell’ictus, grazie a un team di ricerca britannico. Il segreto sta nei carrelli della spesa
Si parla di ictus cerebrale quando una delle arterie che portano il sangue al cervello si chiude o si rompe a causa di un coagulo di sangue. Questa situazione comporta la morte delle cellule cerebrali della zona irrorata di sangue dall’arteria danneggiata: di fatto, è la quarta causa di morte e la principale fonte di disabilità nel nostro paese. Proprio per prevenirlo, però, un team di ricerca inglese ha pensato di sfruttare i comunissimi carrelli della spesa: ecco come.
Ad oggi, secondo gli autori dello studio, nel mondo decine di persone soffrono di fibrillazione atriale e, solo in Italia, i numeri si attestano intorno ai 700mila. Questa è una delle condizioni di salute che favorisce l’ictus ma, molto spesso, chi ne soffre non sa di averla: gli studiosi hanno quindi compreso che, per prevenire l’ictus, sarebbe utile informare chi ha questa determinata patologia. Ecco quindi, in tutto ciò, come hanno coinvolto i carrelli della spesa.
Ebbene, un team di ricerca dell’Università di Liverpool, coordinato dal professor Ian Jones, docente di Scienze Matematiche, ha condotto uno studio presso quattro supermercati della città, dove hanno proposto dei carrelli della spesa hi-tech in grado di rilevare la fibrillazione atriale delle persone che li conducevano per le corsie del negozio.
Si tratta di un’alterazione del battito cardiaco che, a lungo andare, può sfociare nell’ictus e nello scompenso cardiaco. I ricercatori hanno quindi preso alcuni carrelli di quattro diversi supermercati di Liverpool e hanno posizionato sul manico alcuni sensori per il rilevamento dell’elettrocardiogramma.
Li hanno poi presentati a 2000 persone che, coscienti del progetto e dello studio, hanno dovuto condurli per le corsie del negozio per almeno 60 secondi, tempo minimo nel quale i sensori riescono a rilevare il battito cardiaco. Se il ritmo del cuore era regolare, la barra si illuminava di verde, nel caso in cui registrava qualcosa di anomalo diventava rossa.
I clienti potenzialmente affetti da fibrillazione atriale sono stati quindi invitati presso la farmacia del supermercato per un controllo da parte di un cardiologo. Durante lo studio, delle 220 persone con l’illuminazione rossa e quindi potenzialmente esposte all’ictus, 115 non avevano alcun problema, mentre 59 di loro hanno ricevuto un’effettiva diagnosi di fibrillazione atriale.
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